IL NUOVO BUSINESS DELLE AZIENDE FARMACEUTICHE
I soldi sono il motore che fa girare il mondo; la medicina non è più una scienza ma è diventata un business e come tutti i business cerca di sfruttare a suo favore il potere psicologico che ha sulle masse succubi della paura inconscia di soffrire a causa delle malattie.
Le società che compongono l’industria farmaceutica sono fra le più grandi multinazionali nel mondo; sono conosciute come BIG PHARMA e nel 2004 hanno fatturato in tutto il mondo oltre mezzo biliardo di dollari. Questa industria non vuole che tu guarisca, perché se tu guarisci loro hanno finito di fare soldi.
Per tutte le sue conquiste o miracoli (presunte o vere), il sogno farmaceutico ha anche lasciato disastri lungo il suo percorso; le tragedie degli effetti collaterali vengono denunciati quotidianamente (784 mila persone sono morte negli USA in conseguenza dell’abuso di farmaci.
Prima che una medicina possa essere commercializzata deve essere approvata dalla FDA americana. Per avere l’autorizzazione la società deve dimostrare con sperimentazioni cliniche, che la nuova medicina sia ragionevolmente sicura ed efficace. Ma rispetto a cosa?
Non devono confrontare le loro nuove medicine con quelle già disponibili per la stessa malattia o con la migliore cura conosciuta, ma confrontarla con un placebo; per avere l’autorizzazione alla vendita devono dimostrare che il nuovo medicinale sia migliore di un placebo (cioè nel nulla).
Vaccinare i bambini è un business redditizio: la lobby farmaceutica preme per far si che tutti i vaccini siano inseriti nel programma di vaccinazione dei bambini; i medici ricevono un compenso per questo.
Silvio Garattini, direttore dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri di Milano:
“L’ idea di curare i sani è solo l’ultimo atto di una strategia che inizialmente è partita allargando artificialmente la platea dei malati (abbassando i valori-soglia considerati un tempo normali per la glicemia, il colesterolo o la pressione arteriosa): per ognuno di questi aggiustamenti, è cresciuto a dismisura il numero di persone cui prescrivere medicinali”.
Gianfranco Domenighetti, docente di Comunicazione ed economia sanitaria Università della Svizzera italiana
Il “disease mongering” non è un morbo contagioso, ma la prassi di marketing che negli ultimi anni ha consentito al comparto farmaceutico di far volare utili e nuovi brand: l’importante non è riuscire a vendere più medicine ai soliti malati, ma sensibilizzare la gente a nuovi consumi nel nome di una presunta attenzione alla salute.
Come? Semplice; basta “gonfiare l’importanza di una malattia o, se occorre, inventarsela di sana pianta”.
– Aprile 2016: “GlaxoSmithKline (Gsk), la multinazionale britannica del farmaco, raddoppia e decide di scommettere ancora un miliardo in Italia nei prossimi 4 anni. Un investimento sostanzioso e forse addirittura sottostimato rispetto ai programmi mondiali di Gsk, che proprio dalle attività nel nostro Paese conta di incrementare il business del gruppo. Leader mondiale nei vaccini con 3,7 miliardi di sterline di fatturato su 23,9 totali, è da questo settore che la multinazionale britannica si aspetta una autentica escalation nei prossimi anni. Fino ad arrivare a 6 miliardi di sterline entro il 2020.”
Visto l’investimento fatto in Italia, i profitti devono arrivare anche a scapito della salute dell’infanzia.
L’Azienda Glaxo-Smith-Kline è stata condannata varie volte a risarcire i danni provocati da una vaccinazione sperimentale che ha portato alla morte 14 bambini e versare circa 3 miliardi di dollari dopo aver ammesso la peggiore frode sanitaria della storia, che ha coinvolto anche i bambini.
Succederà la stessa cosa anche in Italia?
Qualcuno ricorda il caso De Lorenzo?
Nel 1994 l’ex ministro della Sanità e l’allora responsabile del settore farmaceutico del ministero Duilio Poggiolini, furono arrestati in relazione a tangenti per circa 9 miliardi di lire ottenute da industriali farmaceutici nel periodo 1989-1992. Parte della corruzione fu dovuta alle pressioni della GlaxoSmithKline per far inserire la vaccinazione contro l’epatite B tra quelle obbligatorie (maggio 1991), nonostante l’assenza di sufficienti sperimentazioni.
Il caso di corruzione è stato dimenticato da molti, ma il vaccino rimane obbligatorio per tutti i neonati. Resta un mistero perché mai si debbano vaccinare bambini (nati da madri sane) al 3° mese di vita con richiamo al 5° e 11° mese, per una malattia che si trasmette esclusivamente per trasfusione di sangue infetto o per rapporto sessuale. I bambini nati da madri infette sono invece sottoposti al vaccino anti Epatite B già alla nascita, con i successivi richiami.
I medici vaccinatori, chiamati a fornire un parere al fine del consenso informato, dovrebbero poter dare delle risposte convincenti.
E cosa può pensare un cittadino leggendo le dichiarazioni del presidente del Codacons21: “Nella medesima sentenza contro De Lorenzo e Poggiolini sono state confermate anche le condanne ai risarcimenti dell’ex segretario personale del ministro Giovanni Marone, nonché di Antonio Boccia, membro della Cip farmaci, entrambi a 2.582.284,50 euro; confermate le condanne anche per Elio Guido Rondanelli (dipendente del ministero) e Pier Carlo Muzio a 516.456 mila euro ciascuno e Antonio Brenna (presidente della commissione Cip farmaci) a 2.582.284 euro. In totale il risarcimento ammonta a 13 milioni e 427.878 euro. Tenetevi forte: il professor Antonio Boccia, già condannato con sentenza definitiva (attesta la Corte Suprema) per la vicenda corruttiva innescata dalla multinazionale britannica per l’inutile e famigerato vaccino anti epatite B, è l’attuale direttore Dipartimento di Sanità Pubblica e Malattie Infettive Sapienza Università di Roma ed è stato nominato presidente della Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica nel 2011-12 e nel contempo organicamente inserito nelle attività accademiche della multinazionale Smith Kline.
Ovviamente, non è il solo: a scorrere i rapporti della GlaxoSmithKline degli ultimi due anni, scoviamo altri dirigenti dello Stato, politicanti mutanti e replicanti nonché sanitari d’ogni specie”.
Quali impegni hanno preso i governi Renzi-Gentiloni con la multinazionale britannica?
Il governo usa i nostri soldi per finanziare acquisti multimilionari da una multinazionale del farmaco (Glaxo) alla quale, più che la nostra salute, interessa il nostro essere malati.
Non vogliamo entrare in polemica con nessuno, ma quando la Glaxo ha collezionato frodi e condanne in tutti i continenti, investe 1 mld. di euro in Italia 1 anno fa e come per magia i vaccini obbligatori passano a 10 e quando il sottosegretario Faraone ammette in tv che non ci sono studi sulle reazioni avverse a medio lungo temine e che non c’è nulla di male nel fatto che i bambini italiani vengano sottoposti a questo tipo di “sperimentazione” un genitore cosa dovrebbe pensare? C’è da essere molto preoccupati.
Visto che gli oppositori dei vaccini vengono definiti “anti-scientifici o cospiratori o cretini”, come dovremmo definire tutti quelli che “flirtano con l’industria farmaceutica”, nascondendo dati fondamentali per la nostra salute e negando pericolosi effetti collaterali? C’è una sola parola, inconfutabile: Traditori.