L’emergenza inquinamento è uno degli argomenti di cui più si parla in questi ultimi anni; tutti sanno che le cause principali dell’inquinamento sono il traffico, il riscaldamento delle abitazioni, le emissioni degli impianti industriali, gli sversamenti di sostanze chimiche nei terreni.

Abbiamo città sempre più soffocate dallo Smog, ma anche territori che ogni giorno subiscono attacchi di ogni tipo e che spesso vengono trasformati in discariche a cielo aperto, o luoghi dove tombare rifiuti o sversare sostanze inquinanti avvelenando fiumi, acque e mari.

Vietato per questa volta fare battute e ridere a denti stretti: quello della lunghezza del pene a riposo che si riduce è un problema reale.

Secondo uno studio condotto dall’Università di Padova (professor Foresta), negli ultimi 60 anni le “misure” dell’organo sessuale maschile a riposo sono diminuite di circa 1 cm. E la causa è l’inquinamento ambientale (diossine, pesticidi, metalli pesanti, additivi di plastiche, vernici e detergenti) che ha prodotto e produce alterazioni dell’equilibrio ormonale in due modi:

– riducendo l’attività degli ormoni maschili androgeni;

– mimando l’attività degli estrogeni femminili;

Questo spiega perché sono in corso modificazioni morfologiche del corpo umano, con una tendenza alla femminilizzazione del maschio ed una maschilizzazione della donna.

Queste modificazioni, ad opera dell’inquinamento, avvengono già nell’utero materno, con  alterazione dell’equilibrio ormonale che riduce l’attività degli androgeni con ripercussioni sulla dimensione di pene e testicoli e sull’orientamento sessuale.

 

L’inquinamento atmosferico è uno dei principali Fattore di Rischio per la Salute nel Mondo: riduce la durata di vita e contribuisce alla diffusione di gravi patologie quali malattie cardiache, problemi respiratori e cancro. Il “Global Burden of Disease” mette l’inquinamento al 4° posto della classifica dopo l’ipertensione, l’alimentazione scadente ed il fumo.

Lo confermano i dati più che allarmanti pubblicati in occasione della Conferenza sul clima di Parigi (2015-2016): secondo la nuova relazione dell’Agenzia Europea dell’Ambiente (AEA), l’inquinamento atmosferico continua ad essere responsabile di circa 450 mila morti premature l’anno in Europa (un numero 10 volte superiore a quello per incidenti stradali).

L’Unione Europea ha approvato norme più severe per fare in modo che gli Stati membri riducano in modo drastico l’inquinamento atmosferico (SMOG), dovuto principalmente a: particolato fine (PM2,PM5), anidride solforosa, ossido di azoto, biossido di azoto, nanoparticelle, ammoniaca, ozono, composti organici volatili. Obiettivo è quello di ridurre di circa il 50% entro il 2030 gli effetti negativi sulla salute dovute all’inquinamento.

In Italia si muore di SMOG molto più di ogni altro paese dell’Unione (circa 90.000).

Tra le regioni d’Europa nelle condizioni peggiori, purtroppo, c’è la Pianura Padana, insieme alla città di Londra, ad alcune parti del Benelux e alla zona della Ruhr in Germania.

Un terzo della popolazione italiana vive in luoghi dove la concentrazione degli inquinanti è costantemente sopra la soglia di legge (Taranto, Napoli, Caserta, Mestre, Brescia) con costi socio-sanitari altissimi e riduzione della produttività (perdita di giorni lavorativi in tutti i settori).

La forma d’inquinamento più diffusa oggi nelle grandi città, che si verifica soprattutto d’estate e nei periodi d’alta pressione. Il suo indicatore chimico è l’elevata concentrazione di ozono a bassa quota. Un ruolo essenziale nel processo di formazione è svolto dalle radiazione solari, che innescano reazioni fotovolchimiche di trasformazione degli inquinanti primari. Nei grandi agglomerati urbani la sua principale causa è il traffico automobilistico, nelle aree non densamente urbanizzate le industrie, in particolare petrolchimiche. È nocivo alla salute umana (irritante per gli occhi, per le vie respiratorie e cancerogeno) ma anche per animali, piante ed ecosistemi acquatici. Per la sua acidità è in grado di corrodere edifici e monumenti. Contribuisce alla formazione dei gas serra come l’anidride carbonica, l’anidride solforosa e gli ossidi d’azoto.

Può sembrare strano, ma quando si parla di inquinamento si pensa sempre all’aria delle grandi città, al traffico e agli impianti di riscaldamento.

Poco si dice, invece, sulla qualità dell’aria tra le pareti domestiche, che a volte può essere peggiore se dentro casa ci sono sorgenti che vanno a sommarsi all’inquinamento atmosferico diffuso; è un problema molto importante, visto che passiamo molte ore al chiuso (a casa, a scuola, in ufficio, ecc.).

Gli inquinanti indoor sono numerosi (benzene, polveri sottili, fumo di tabacco, combustione di stufe o camini, prodotti per la pulizia e la manutenzione della casa, antiparassitari, colle, adesivi, solventi, strumenti di lavoro quali stampanti e fotocopiatrici) e possono essere originati da diverse sorgenti (scarsa ventilazione, vicinanza ad aree ad alto traffico, abitudini, attività svolte all’interno della casa).

Il nemico più pericoloso è il benzene, che può provocare la leucemia, e si trova in:

– fumo di sigaretta;

– camini, stufe, candele e incensi;

– materiali da costruzione utilizzati per la ristrutturazione (pavimenti, rivestimenti, vernici, colle);

– fumi industriali;

– zone di trasporto e stoccaggio di carburanti;

– traffico veicolare

Per frenare questo scempio contro il territorio e la morte silenziosa per inquinamento, che causa nel mondo la morte di 1,7 milioni di bambini all’anno sotto i 5 anni, è indispensabile una lungimiranza politica e interventi preventivi sull’Ambiente e sulle Persone.

Se da un punto di vista ambientale da anni vengono adottate “misure strutturali” e “misure tampone urgenti” (che non risolvono il problema) tipo:

– mobilità sostenibile e car sharing;

– trasporto pubblico ecologico;

– limitazione della circolazione per auto troppo inquinanti;

– gestione corretta dei rifiuti per evitare la costruzione di inceneritori;

– una politica energetica che incentivi fonti pulite;

– ritardata accensione o abbassamento di qualche grado del riscaldamento domestico;

da un punto di vista della persona non è stata adottata nessuna misura preventiva con compromissione della Salute e della funzionalità di vari organi corporei, con comparsa di gravi patologie (Tumori, Patologie neuro-degenerative, Infiammazioni, Invecchiamento precoce, Pene più corto, Azoospermia)

Il corpo umano è dotato di un’efficace sistema di depurazione dalle sostanze dannose, ma l’elevatissimo inquinamento ambientale nel quale viviamo mette a dura prova la sua capacità detossificante e va in affanno, con il risultato che le sostanze tossiche si accumulano soprattutto nelle aree cerebrali e nel tessuto adiposo (questo è il motivo per cui molti soffrono di problemi neurodegenerativi e sovrappeso).

 

 

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Smog: dove si trovano e quali sono i loro effetti sul corpo
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