La menzogna dell’immunità di gregge
L’argomento dell’effetto gregge è importante in tutta la discussione sui vaccini e merita una trattazione più approfondita. Questa teoria è il caposaldo di qualsiasi discorso che voglia fondare la validità della vaccinazione di tutta una popolazione, l’eticità dell’obbligatorietà della vaccinazione, ovvero la necessità di superare le resistenze individuali alla manipolazione della propria persona per un vantaggio che deriverebbe all’intera comunità.
“La copertura vaccinale nel nostro Paese (2015) – rileva Walter Ricciardi, neopresidente dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) – è al limite della soglia di sicurezza e ci aspettiamo il ritorno di casi di poliomielite e difterite” e diventa ormai improcrastinabile l’approvazione del nuovo Piano Nazionale per la Prevenzione Vaccinale. Secondo i dati sono scesi sotto al 95% le vaccinazioni per poliomielite, tetano, difterite ed epatite B e la percentuale scende ulteriormente per le vaccinazioni contro il morbillo, la parotite e la rosolia che raggiunge una copertura dell’86%, in calo di oltre il 4% in appena un anno.
Le conseguenze, sottolinea Ricciardi, sono per tutta la collettività.
A proposito di queste notizie, che certo non tranquillizzano l’opinione pubblica, va rilevato che secondo i recenti criteri di epidemiologia e di medicina basata sulle evidenze, ciò che “ci si aspetta” andrebbe dimostrato o smentito da uno studio adeguato e ciò che è “ovvio” o semplicemente probabile non necessariamente è anche vero nella realtà. Di fatto, se è vero che c’è stato un calo della copertura vaccinale, non vi è alcuna evidenza che siano comparsi casi di poliomielite e/o di difterite in numero superiore alle attese né si registra alcun pericolo per la salute pubblica per le altre malattie menzionate per le quali, tuttalpiù, si sono verificati pochissimi casi in persone non vaccinate e (per la parotite e recentemente anche la meningite) anche in persone vaccinate.
Ci vorrebbe più prudenza e onestà intellettuale nelle dichiarazioni pubbliche da parte di membri delle istituzioni (Ricciardi), perché ai cittadini viene a mancare un punto di riferimento superiore, critico ed equilibrato. Ma questo è impossibile per membri che hanno rapporti con aziende farmaceutiche.
La teoria della “herd immunity” (immunità di gregge) è stata originariamente coniata nel 1933 da Hedrich e pubblicata nel maggio 1933 sull’ “American Journal of Epidemiology”. Egli aveva studiato i modelli di morbillo presentatisi negli Stati Uniti tra il 1900 e il 1931 (quindi molti anni prima della realizzazione dei vaccini per il morbillo) e osservò che le epidemie della malattia si verificavano solo quando meno del 68% dei bambini aveva sviluppato un’immunità naturale ad essa.
Più tardi, i vaccinologi hanno adottato la frase e aumentato la cifra dal 68% al 95% senza alcuna giustificazione scientifica dimostrata del perché e poi hanno dichiarato che ci doveva essere una copertura vaccinale del 95% per poter ottenere l’immunità ed evitare la ricomparsa delle più grandi malattie infettive che hanno afflitto l’umanità.
Non è chiaro però di quali malattie si stia parlando e si tende a fare di ogni erba un fascio senza distinguere le diverse malattie che hanno tipi completamente diversi di epidemiologia (alcune vaccinazioni come quella del tetano e della difterite non proteggono nemmeno dal contagio).
“Raggiungere il 95% di copertura per innescare l’effetto gregge”
Come gli scienziati sanno, la soglia minima dell’immunità di gruppo varia in base all’agente patogeno considerato e per quelli a maggiore contagiosità (morbillo, pertosse) viene considerata pari al 95%, che equivale alla necessità di avere un contatto infettivo, ovvero un contatto adeguato alla potenziale trasmissione della malattia infettiva, con almeno 20 persone.
Per la maggior parte degli agenti patogeni la percentuale si aggira su 80-85%.
Adottare il 95% come valore soglia, significa che tutti dobbiamo essere vaccinati (adulti compresi ed anche gli stranieri che entrano stabilmente in Italia); vaccinare solo i bambini vuol dire coprire solo il 16% della popolazione italiana (quella tra 0-16 anni); cioè, viene speso 1 miliardo di Euro per coprire solo il 16% della popolazione? Una grande presa per il sedere a spesa degli italiani.
Il ministro Lorenzin ha risposto che “non ci sono i soldi per vaccinare anche gli adulti”. Ci manca solo questa.
Non è chiaro su quali evidenze si basi una soglia minima di rischio per malattie scomparse o rarissime; fin dall’inizio della storia della vaccinazione, NON ci sono PROVE che i vaccini abbiano contribuito all’eradicazione delle malattie, anche quando gli obiettivi e i livelli di immunità sono stati raggiunti, si ma solo per le mutate condizioni igienico sanitarie e per l’isolamento dei malati.
Se si pensa che una epidemia di Ebola in Africa (ribadiamo: Ebola in Africa) è stata controllata con sole misure di isolamento dei malati (senza farmaci e senza vaccini), è ovvio che in Europa o America qualsiasi rischio di epidemia di qualsiasi malattia conosciuta attualmente sarebbe messa subito sotto controllo con adeguate procedure igienico-sanitarie.
Malattie endemiche ed epidemiche come la peste, il colera, la malaria, la febbre tifoide, la sifilide, la lebbra e la tubercolosi sono scomparse o quasi nelle civiltà a maggiore benessere, grazie al concorso di fattori ambientali, nutrizionali e igienici, nonché all’introduzione degli antibiotici, indipendentemente dalle vaccinazioni le quali per tali malattie non esistono o sono scarsamente efficaci.
Viene spesso sostenuto che coloro che scelgono di non vaccinare i propri figli, mettono in pericolo il resto della popolazione e l’effetto gregge; non c’è dimostrazione scientifica di questo ed in realtà i dati ufficiali raccontano una storia diversa: la maggior parte dei casi si verifica nelle comunità completamente vaccinate.
Es. la Mongolia: paese dichiarato “morbillo free” nel 2014 perché ha raggiunto una copertura vaccinale del 99,9%, registra nel 2016 circa 50.000 casi di morbillo!!!;
Es. gli USA-California (2012): una epidemia di pertosse ha visto ammalarsi l’81% dei vaccinati, l’11% di quelli che non avevano completato i richiami e solo l’8% dei non vaccinati;
Es. gli USA (2015): molti bambini hanno contratto la pertosse, nonostante la copertura vaccinale contro la malattia era del 99,5%;
Es. in Italia (2017): si sono avuti casi di morbillo in un’area (Ferrara) dove la copertura vaccinale è del 98%;
IL FATTO CHE:
– non disponiamo di dati sufficienti per sapere quale percentuale della popolazione sia effettivamente ancora immunizzata da vaccini eseguiti decenni prima; infatti, la maggior parte dei vaccini perdono l’efficacia da 2 a 10 anni dopo essere stati iniettati e questo significa che una parte della popolazione (cioè i figli del boom delle vaccinazioni ora adulti che hanno avuto l’immunità indotta dal vaccino molto presto nella vita) non sia sufficientemente immune e non partecipi all’immunità di gregge;
– molte malattie infettive sono scomparse senza che si possa invocare l’effetto gregge;
– molte malattie infettive sono scomparse senza vaccinazione in tempi alquanto sovrapponibili alla diminuzione di quelle in cui il vaccino è stato introdotto, dimostrando che miglioramento di condizioni socio-economiche, igieniche e nutrizionali hanno ruolo protettivo preponderante;
– le malattie oggetto di vaccinazione con altissima copertura vaccinale sono ancora presenti (eccetto la polio) nonostante avrebbero dovuto essere già eradicate se l’effetto gregge avesse l’importanza prevista dai suoi “sostenitori”;
CI FA PROPENDERE per la tesi che l’Effetto Gregge è un MITO ovvero un obiettivo che non si raggiungerà mai, NEANCHE VACCINANDO IL 100% DELLA POPOLAZIONE.
Per quale ragione una persona dovrebbe sacrificare se stessa, o il proprio figlio, per uno scopo “sociale” comunque irraggiungibile?
Come mai l’Organizzazione Mondiale della Salute (ben foraggiata da Big Pharma) chiede all’Italia di adeguarsi all’Effetto Gregge 95% e non lo chiede alla Germania, all’Austria ed agli altri Stati Europei in cui le vaccinazioni non sono obbligatorie e non raggiungono questa percentuale?
Di quale gregge stiamo parlando?
Quello che garantisce i profitti a Big Pharma?
Quello che ancora crede che gli asini volano?