SICUREZZA, EFFICACIA ED INNOCUITA’ DEI VACCINI
Si dice che i vaccini sono “sicuri”.
Si leggono spesso dichiarazioni di “esperti” che tendono a minimizzare se non ad annullare i rischi dei vaccini. Ad esempio, nelle campagne di vaccinazione si afferma che:
“I vaccini, compresi, quelli influenzali, sono prodotti biologici sicuri, essendo sottoposti ad una serie di controlli accurati per la verifica degli standard previsti dalle autorità internazionali”.
“I vaccini sono considerati i più sicuri e controllati prodotti farmaceutici, sia prima che dopo l’immissione in commercio”.
Walter Ricciardi, Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, sostiene:
“Oggi più che mai va affermato con chiarezza che i vaccini sono sicuri“
Dr. Roberto Burioni (detentore di vari brevetti sui vaccini):
“I vaccini sono sicuri. Parliamo di fatti non di opinioni, i vaccini non sono una opinione”
“La libertà di opinione è importante e deve essere mantenuta e difesa, però la libertà di opinione non significa fare allarmismo peraltro senza concretezza e attendibilità”.
Se è scorretto creare allarmismo nell’opinione pubblica a riguardo del rischio vaccinale, viene da chiedersi anche se creare allarmismo sulla comparsa di epidemie, come avviene correntemente sui mass media di ogni giorno, sia invece comportamento corretto.
Su un settimanale online il virologo Federico Perno sosteneva che i vaccini oggi sono “sicuri” e che “può succedere che in una campagna vaccinale di 10/20 milioni di persone ci possa essere 1-2 casi di tossicità da vaccino”.
Premesso che i rischi ci sono (spesso anche gravi), andando a snocciolare i dati AIFA si scopre che nel triennio 2014-2016 le segnalazioni di eventi avversi a seguito di inoculazione di vaccini sono state 21.658 (numero in difetto visto che il sistema di segnalazione non è ottimale) a fronte di circa 60 milioni di dosi inoculate e non 1-2 segnalazioni.
Pertanto, sarebbe auspicabile che le autorità dicessero il vero ai cittadini, soprattutto se ad essi si chiede responsabilità sociale.
Sicurezza non vuol dire Innocuità
Sull’equivoco sicurezza versus innocuità si gioca spesso una disinformazione al pubblico.
Quando si parla di “Sicurezza” si intende semplicemente che i vaccini sono BEN PREPARATI, secondo quanto previsto dalle Norme di Buona Fabbricazione dei Medicinali, in Officine Farmaceutiche autorizzate.
Le officine farmaceutiche devono controllare i lotti di vaccino prodotti nei propri laboratori; è responsabilità assoluta della persona qualificata di una data officina farmaceutica rilasciare esclusivamente i lotti di vaccino risultati conformi per tutti i parametri previsti dalla autorizzazione all’immissione in commercio.
Tale conformità viene regolarmente accertata mediante ispezioni effettuate periodicamente da parte dell’autorità regolatoria del paese di produzione.
Come mai, malgrado i controlli di conformità, nei vaccini in commercio sono presenti sostanze inquinanti (impurità, metalli pesanti, nanoparticelle) come evidenziato da recenti lavori della Dr.a Gatti Antonietta e del Dr. Montanari Stefano di Modena?
Come mai queste impurità non ci sono nei vaccini per animali?
Quando si parla di “Efficacia”, contrariamente a quanto si sente dire persino da alcune autorità sanitarie, le evidenze scientifiche sicure di efficacia (nel senso precisamente sviluppato dalla farmacologia moderna come evidence based medicine) sulle quali puntare per dirimere le questioni, sono scarse.
I vaccini sono considerati farmaci, ma non vengono sperimentati come farmaci. Anche se sono farmaci, i vaccini vengono approvati con una procedura che tralascia spesso la “prova canonica” di efficacia richiesta ai farmaci, vale a dire uno studio randomizzato in doppio cieco, con sufficiente potere statistico e un controllo adeguato (RCT).
Inoltre, il processo di determinazione del dosaggio per i farmaci normali si basa su due essenziali proprietà della sostanza testata: la farmacocinetica (assorbimento concentrazioni raggiunte nel corpo) e farmacodinamica (studio degli effetti biochimici e fisiologici sull’organismo). Nel determinare la pianificazione delle dosi per i vaccini, i principi farmacocinetici e farmacodinamici non vengono applicati.
I dubbi sull’efficacia delle vaccinazioni per la mancanza di studi randomizzati non riguardano, ovviamente, l’efficacia misurabile come capacità di far aumentare gli anticorpi in un soggetto non immune, cosa che è fuori discussione.
Che qualsiasi vaccino come qualsiasi sostanza estranea al corpo stimoli il sistema immunitario a produrre anticorpi è un dato indiscutibile, quasi ovvio. Ad esempio, il principale parametro per dire se un vaccino è “efficace” contro il morbillo viene oggi valutato con il titolo di anticorpi anti-morbillo nel siero di soggetti trattati col vaccino. Tale “effetto” non significa, in termini metodologicamente rigorosi, che l’aumento di anticorpi protegga realmente dalla malattia.
Quando si parla di “Innocuità”, i vaccini non sono sicuri come non lo sono tutti i farmaci, vale a dire che in condizioni particolari di uso (e non solo di sovradosaggio) in taluni soggetti possono provocare reazioni avverse.
Una posizione corretta è espressa da Giovanna Zanoni e collaboratori (Programma Regionale Canale Verde, UOC di Immunologia, Policlinico G.B. Rossi, Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona):
“Se con la definizione di vaccino sicuro intendiamo un prodotto che è totalmente esente da effetti collaterali, allora nessun vaccino è sicuro al 100%. Esattamente come nessuna attività umana è sicura: un certo rischio, per quanto piccolo esiste in tutte le nostre attività”.
Nel sito USA Vaccine Adverse Event Reporting System (VAERS) sono riportate casistiche ampie ed accurate di tali eventi avversi, cui si rimanda non essendoci qui spazio di trattazione analitica (https://vaers.hhs.gov/index)
LA TANTO DECANTATA SICUREZZA DEI VACCINI TROVA FALLE IMPONENTI NEI FOGLIETTI ILLUSTRATIVI!
Sono le stesse aziende Farmaceutiche che producono i vaccini che riportano, sui foglietti illustrativi, gli effetti collaterali della loro somministrazione: allergie ai composti, anafilassi, asma, atassia, attacchi epilettici, autismo, collasso, diabete, disfunzioni cognitive, enterocolite, episodi febbrili, ittero, malattie autoimmuni, morte improvvisa in culla (SIDS), meningite, neurotossicità, paralisi facciale, rinite, sclerosi multipla, stanchezza cronica,
COMMENTO FINALE: non è vero che i vaccini siano trattati come gli altri prodotti farmaceutici. Per la registrazione è richiesta (ovviamente) una prova di buona fabbricazione, ma non è richiesta né la prova di farmacocinetica (quanto e dove vanno a finire nell’organismo) né la prova di efficacia (nel senso che protegge dalla malattia) in studio a doppio cieco randomizzato su popolazione adeguata.
Tutto si gioca sul termine “possono”: un conto è la teoria e la plausibilità, un conto è la prova. Sono necessarie maggiori ricerche da organismi indipendenti rispetto alle case produttrici. Sopravvalutare l’efficacia del vaccino (pur presente) anche a livello di investimenti pubblici potrebbe essere un modo di trascurare altre forme di prevenzione.